L'Anac denuncia aumenti di prezzo abnormi rispetto a quelli ante epidemia
"Nel primo quadrimestre la Banca dati nazionale dei contratti pubblici (Bdncp) detenuta dall’Anac ha registrato 61.637 procedure connesse all’emergenza sanitaria, per una spesa complessiva di 3 miliardi (3,04 mld per l’esattezza). La gran parte dell’importo, oltre 2 miliardi, è riferibile al periodo più critico dell’emergenza, ovvero quello compreso fra il 1° marzo e il 10 aprile. La voce di spesa più significativa è quella relativa alla fornitura di dispositivi di protezione individuale (dpi), che da sola rappresenta quasi il 70% del totale: mascherine (1 mld e 165 mln) e altri dpi come guanti, camici e visiere (942 mln)".
Questi alcuni dei dati presentati dall'Autorità nazionale anticorruzione alla Camera nella sua Relazione annuale partendo proprio dalle iniziative messe in campo nei tempi più recenti per fronteggiare la crisi.
Dal rapporto, ripreso da Quotidiano Sanità, si evince poi come la spesa legata all’emergenza Covid sia stata gestita per poco più di un terzo a livello centralizzato nazionale (39%) e per la parte restante a livello regionale (61%). La spesa direttamente riferibile agli enti locali è invece del 4,5%.
Da segnalare in particolare l’operato del Dipartimento della Protezione civile e della Consip (nominata dal Dipartimento soggetto attuatore), che - si legge nella Relazione Anac - “hanno effettuato affidamenti finalizzati alle esigenze di tutto il territorio nazionale, privilegiando nel periodo osservato le regioni nelle quali l’emergenza ha manifestato il maggiore impatto sulla popolazione”. Dall’esame dei dati si rileva come il binomio Protezione Civile-Consip abbia effettuato gare per oltre 1 miliardo di euro.
“L’emergenza ha determinato, com’era prevedibile, un impatto molto rilevante sulla finanza pubblica - si legge nella Relazione annuale dell’Anac -. A questo dato, legato in parte alle naturali dinamiche del mercato connesse all’accaparramento di tali prodotti sullo scenario internazionale, non possono ritenersi estranei comportamenti speculativi e predatori da parte di soggetti variamente posizionati lungo la catena di fornitura, come già emerso da svariate indagini della magistratura. È evidente, peraltro, che queste spese sono destinate ad una crescita consistente nel breve-medio periodo, visto che l’atteso riavvio delle attività dovrà essere supportato da una più ampia e capillare distribuzione di dispositivi di protezione individuale e dei sistemi di diagnosi.
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